venerdì 24 maggio 2013

Ritorno alla vita


tratto da: "Il quaderno di Maya" di Isabelle Allende






Il clima invernale limita le attività sull'isola, ma di lavoro ce n'è  sempre: bisogna occuparsi dei bambini e degli animali, con la bassa marea raccogliere i frutti di mare, rammendare le reti, riparare provvisoriamente le case danneggiate dai terremoti, lavorare a maglia e contare le nuvole fino alle otto, quando le donne si ritrovano per vedere la telenovela e gli uomini per bere e giocare al truco.


Ha piovuto per tutta la settimana, un pianto tenace del cielo del Sud, e l'acqua s'infiltra attraverso le fessure tra le tegole che si sono spostate durante la tempesta di martedì. Sistemiamo dei barattoli nei punti in cui gocciola e andiamo in giro con gli stracci per asciugare il pavimento.


Quando il cielo si schiarirà salirò io sul tetto perchè Manuel non ha l'età per fare acrobazie e abbiamo ormai perso la speranza di vedere da queste parti mastro frangetta prima della primavera.


Il ticchettìo dell'acqua generalmente inquieta i nostri tre pipistrelli, appesi a testa in giù sulle travi più alte, fuori dalla portata delle inutili artigliate di Gatto Leso. Detesto questi topi alati dagli occhi ciechi, perchè ho paura che di notte possano succhiarmi il sangue, anche se Manuel assicura che non sono imparentati con i vampiri della Transilvania.


Dipendiamo più che mai alla legna e dalla nera stufa di ferro, su cui la teiera è sempre pronta per il mate o il té; c'è una traccia di fumo, una fragranza piccante negli indumenti e sulla pelle. La convivenza con Manuel è una danza delicata, io tengo in ordine, lui va a fare legna e insieme cuciniamo.



L'immagine è tratta da:
- http://www.exploringchile.com/MEDIA/Le-vostre-foto/chile-s_33/photoutente.html

Emily


tratto da: "Emily Brontë - La vita"  di Muriel Spark






Ancora una volta Charlotte loda con trasporto le poesie di Emily.

 << Mi colpirono come uno squillo di tromba quando le lessi
 in segreto da sola.....Dapprima fui rimproverata severamente
 per essermi presa una ingiustificabile libertà. Me l'aspetavo

 perchè Ellis Bell (Emily) non ha una natura comune e   
 arrendevole. Ma a forza di suppliche e ragionamenti sono  
 riuscita infine ad estorcerle il riluttante consenso di far  
 pubblicare le "rime", come lei le definisce con disprezzo.  
 L'autrice non allude mai ad esse; oppure, se lo fa, è con  
 tono spregiativo. Non conosco donna che abbia mai scritto  
 poesie simili. Energia concentrata, chiarezza, raffinatezza -
 uno strano, forte phatos sono le loro caratteristiche.....>>



Vi sono espressioni usate qui per descrivere Emily che sono diventate
quasi parole chiave nei tanti commenti su di lei.....Emily,
sprezzante, sdegnosa, inflessibile e fatta di materiale sovrumano:
così è giunta a noi. Le definizioni vengono usate a partire
dall'ultimo anno di vita di Emily, quando Charlotte era sempre più
infervorata nel cogliere i tratti drammatici della sorella.



Questa sua tendenza riflette, dunque, qualcosa di Emily di allora?
Emily si sa, aveva espresso idee che, per Charlotte, erano audaci ed
originali, ma non pratiche. Se Emily aveva elaborato una filosofia
della sua opera, se aveva sviluppato un sistema che era l'equivalente
logico di quello sotteso ai suoi scritti, allora Charlotte aveva
ragione. Non era pratico. Per la verità, se fosse stato messo in
pratica, sarebbe stato molto pericoloso, perchè i suoi principi erano
distruttivi.



Quando fu pubblicato il romanzo di Emily, Charlotte era ansiosa di
sentire le opinioni in merito. Non è rimasta la lettera in cui il suo
amico Mr. Williams esprime il suo punto di vista, ma rimane la
risposta di Charlotte:


 << Il vostro giudizio non è sbagliato....Ellis   
 (Emily) ha una mente forte e originale, ricca di un   
 potere cupo e strano. Quando scrive poesia quel   
 potere si esprime in un linguaggio concentrato,   
 elaborato e raffinato al tempo stesso, ma in prosa     
 erompe in scene che più che attrarre, traumatizzano.
 Ellis, tuttavia, migliorerà, poichè conosce i suoi   

 difetti. >>



L'immagine è tratta da:
- http://www.biography.com/people/emily-bront%C3%AB-9227381

giovedì 23 maggio 2013

Capricci reali



tratto da: "Il compleanno dell'Infanta" di Oscar Wilde






In quel momento l'Infanta in persona entrò con i suoi compagni dalla
finestra aperta sul balcone, e quando essi vissero il brutto
nanerottolo che giaceva bocconi e batteva il pavimento con le mani
convulse e rattrappite nel modo più ridicolo e goffo, scoppiarono in
fragorose risate, gli si fecero intorno e si misero ad osservarlo.


<< Il suo modo di danzare era buffo >>, disse l'Infanta, << ma
vederlo recitare è ancora più divertente. E' bravo quasi quanto le
marionette, anche se, s'intende, non altrettanto naturale >>. E agitò
il suo grande ventaglio, e applaudì.....


......Ma il piccolo Nano non diede risposta.


L'Infanta pestò i piedi e chiamò lo zio, che stava passeggiando sulla
terrazza col Ciambellano e leggeva certi dispacci giunti proprio
allora dal Messico, dove il Santo Uffizio era stato appena
instaurato.


<< Il mio piccolo Nano fa i capricci >>, gridò, << dovete farlo
rialzare in piedi e dirgli che deve ballare per me >>.
I due si sorrisero l'un l'altro, ed entrarono, e Don Pedro si chinò,

battendo il suo guanto ricamato sulla guancia del Nano......


.....Ma il Ciambellano aveva l'aria grave, e si inginocchiò vicino al
piccolo Nano, e gli posò la mano sul cuore. E dopo qualche minuto
scrollò le spalle, si levò e fece un profondo inchino all'Infanta e
le disse:
<< Mi bella Princesa, il vostro piccolo Nano buffo non ballerà mai

più. E' un peccato, perchè è talmente brutto che forse avrebbe potuto
far sorridere il Re >>.


<< Ma perchè non ballerà più? >>, chiese l'Infanta tra le risa.
<< Perchè il suo cuore si è spezzato >>, rispose il Ciambellano.
E l'Infanta aggrottò la fronte, e le sue graziose labbra dorate si

incresparono in segno di leggiadro disdegno.


<< In futuro, quelli che vengono a giocare con me non abbiano cuore >>,  gridò, e corse fuori in giardino.
  



L'immagine è tratta da  "Google Immagini"

Le meraviglie del mare


tratto da: "Il Pescatore e la sua Anima" di Oscar Wilde





Ogni sera il giovane Pescatore andava al largo, sul mare. E chiamava la Sirena, ed ella appariva a fior d'acqua e cantava per lui. Intorno a lei nuotavano delfini, e i gabbiani selvaggi danzavano sul suo capo.



Ed ella cantava un canto meraviglioso. Perchè cantava delle Creature Marine che conducono le loro mandrie di grotta in grotta, e portano i vitellini sulle spalle; dei Tritoni con le loro lunghe barbe verdi e i petti villosi, che soffiano dentro ritorte conchiglie al passare del Re; del palazzo del Re, tutto d'ambra, con un tetto di limpido smeraldo e il pavimento di pietra lucente; e dei giardini del mare, dove i grandi ventagli di corallo fanno ondeggiare tutto il giorno le loro filigrane, e i pesci guizzano qua e là come uccelli d'argento, e le anemoni aderiscono tenaci agli scogli, e i garofani sbocciano nella rena gialla ondulata.






Ella cantava delle enormi balene che vengono dal Mare del Nord e hanno ghiaccioli accuminati appesi alle pinne; delle Sirene, che narrano cose di una tale meraviglia che i mercanti devono otturarsi le orecchie con la cera per non udirle, altrimenti si getterebbero in acqua e annegherebbero; di vascelli affondati con tutte le loro alberature, coi marinai gelati aggrappati alle sartie e lo sgombro che nuota dentro e fuori dalle cannoniere aperte, delle minute ostriche da carena che viaggiano abbarbicate alle chiglie delle navi e girano tutto il mondo; delle seppie che dai fianchi delle rupi protendono le lunghe braccia nere e possono fare venire notte quando vogliono.


Ella cantava del nautilus con la sua barca scavata nell'opale e portata da una vela d'argento; delle felici Creature Marine che suonano l'arpa e sanno incantare il Granchio fino a farlo addormentare; dei bimbi che agguantano i viscidi marsovini e cavalcano ridendo il loro dorso; delle Sirene adagiate nella bianca spuma che tendono le braccia ai naviganti; e dei leoni di mare dalle zanne ricurve, e dei cavalli marini dalle criniere fluttuanti.



Le immagini sono tratte da "Google Immagini"


mercoledì 22 maggio 2013

Virginia e il fantasma


tratto da: "Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde





<< Povero, povero fantasma >>, sussurrò, <<  non hai un posto dove
andare a dormire?>>
<< Lontano, oltre il bosco dei pini >>, rispose, con voce bassa,

sognante, << c'è un piccolo giardino ; l'erba vi cresce alta e
rigogliosa, lì fioriscono le stelle della cicuta; l'usignolo vi canta
tutta la notte. Vi canta tutta la notte e la fredda luna di cristallo
guarda giù mentre il tasso stende i suoi giganteschi rami sui
dormenti. >>



Gli occhi di Virginia  si velarono di pianto ed ella nascose il viso
dietro le mani.


<<  Allude  >>, bisbigliò, al <<  Giardino della Morte 
<<  Sì, della Morte. La Morte deve essere tanto bella. Riposare sotto

la soffice terra bruna, con l'erba che ti ondeggia sopra la testa e
ascoltare il silenzio: non avere più né passato né futuro;
dimenticare il tempo; perdonare alla vita; avere la pace. Tu puoi
aiutarmi, puoi aprire per me i portali della casa della Morte, poichè
Amore è sempre con te e Amore è più forte della morte >>.......


.......<<  Non ho paura, dichiarò con voce ferma, << e chiederò
all'Angelo di avere pietà di lei  >>.


Anch'egli si alzò in piedi con un debole grido di gioia, le prese una
mano e, chinandosi con la grazia dei tempi antichi, gliela baciò. Le
sue dita erano di ghiaccio, le sue braccia bruciavano come fuoco, ma
Virginia non vacillò mentre lui la guidava attraverso la sala buia.
Sulla tappezzeria d'un verde sbiadito erano ricamati piccoli
cacciatori che soffiavano nei corni infiocchettati e con le minuscole
mani intimavano Virginia a tornare indietro.


<<  Torna indietro piccola Virginia, torna indietro!  >>



L'immagine è tratta da:
http://cluburbanfantasy.blogspot.it

giovedì 16 maggio 2013

Wild love


tratto da: "Lezioni di piano" di Jane Campion


Ma Baines non poteva rendersi conto di quanto accadeva ad Ada,
convinto com'era che avesse giocato con lui così, per capriccio senza
una vera partecipazione, e questo lo feriva. "Va via. Fuori di qua,"
disse con voce gonfia di emozione. "Vattene!" urlò.




Ferita alle sue parole Ada andò verso di lui e, gli occhi pieni di
rabbia, lo schiaffeggiò con forza. Baines la guardò, scosso. Poi Ada
prese a colpirlo, più e più volte, sulla faccia e sulle spalle.
Baines alzò le braccia a proteggersi dai colpi, e nel farlo il volto
gli si distese e illuminò come se Ada avesse pronunciato parole
d'amore. Ada era rossa in viso e scioccata; in quel momento, faccia a
faccia, sentivano entrambi con forza, la reciproca presenza.

A ogni respiro, per ogni istante in cui i loro occhi restavano come
agganciati assieme, la promessa dell'intimità veniva confermata e
particolareggiata finchè, ed erano come sunnamboli che non sanno dove
si trovino quando si risvegliano, George serrò Ada tra le braccia.



Lei tremava, le lacrime le sgorgavano agli occhi. George si chinò a
baciarle delicatamaente il collo, poi levò il viso finchè le loro
labbra si congiunsero, e si baciarono e toccarono, labbra, guance,
nasi, occhi, capelli.


Non c'era, nella loro tenerezza, traccia di esperienza, erano le oro
emozioni a guidarme gli istinti. Il volto di George esprimeva appieno
lo squisito dolore del suo piacere; Ada lo tratteneva come se temesse
di vederlo scomparire. Cominciarono a lottare con i rispettivi
indumenti, ansiosi di toccare più vaste superfici l'uno della pelle
dell'altra, perduti al mondo.





Fuori Alisdair Stewart spiava sospettoso la capanna di George Baines;
aveva lasciato cadere accanto ai gradini la sacca da lavoro,ignorando
l'abbaiare di Flynn. Avvicinandosi di più udì un profono sospiro
proveniente dalla rozza costruzione. Seppe, senza riflettere, che non
doveva bussare all'uscio. In punta di piedi girò l'angolo
dell'edificio, tremando si tolse il cappello, sbirciò attraverso la
fessura. Dentro, vide George e sua moglie, Ada McGrath.









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lunedì 6 maggio 2013

L'essenza

 tratto da: "Il ritratto di Dorian Grey" di Oscar Wilde



<<La buona influenza non esiste, signor Grey. Qualunque influenza è immorale; immorale dal punto di vista scientifico >>.

<<Perchè?>>

<<Perchè influenzare qualcuno significa dargli la propria anima.
Egli non pensa più i sui pensieri naturali, non arde più delle sue passioni naturali; le sue virtù non sono naturali per lui e i suoi peccati, se i peccati esistono veramente, sono presi a prestito.




 Diventa l'eco di una musica altrui, l'attore di una parte che non è stata scritta per lui. Lo sviluppo di noi stessi è lo scopo della vita; ciascuno di noi è al mondo per tradurre perfettamente in realtà la propria natura.

 Oggigiorno la gente ha paura di se stessa. Tutti hanno dimenticato quello che è il più alto dei doveri, il dovere che abbiamo verso noi stessi.Sono caritatevoli, certo; danno da mangiare agli affamati e vestono gli ignudi, ma le loro anime restano affamate e nude.

Il coraggio è scomparso dalla nostra razza;in realtà forse non lo abbiamo mai avuto. Il terrore della società, che è la base della morale e il terrore di Dio che è il segreto della religione sono le due cose che ci governano. E pure....>>.

....<<E pure>>, continuò Lord Henry, con la sua sommessa voce musicale e con quel grazioso gesto della mano che era una sua costante caratteristica e che era consueto in lui fin dai suoi tempi di scuola a Eton, <<credo che se un uomo vivesse pienamente e compiutamente la propria vita, dando forma a ciascun sentimento, espressione a ciascun pensiero, realtà a ciascun sogno, credo che ne deriverebbe al mondo un tale impulso fresco di gioia da farci dimenticare tutte le infermità del medioevalismo e da farci tornare all'ideale ellenico e magari a qualche cosa di più bello, di più ricco dell'ideale ellenico.




Ma il più coraggioso tra noi ha paura di se stesso. Nelle rinunce volontarie che rovinano la nostra vita rivive tragicamente la mutilazione del selvaggio. Noi siamo puniti per quello che rifiutiamo a noi stessi; ogni impulso che ci sforziamo di strangolare fermenta nella mente e ci intossica >>. 






Le immagini sono tratte da:

- http://www.lafenicebook.com/2012/10/letture-dal-passato-il-ritratto-di_28.html
- http://forum.donnamoderna.com/gossip-e-tv-f127/il-ritratto-di-dorian-gray-t1796349/